martedì 25 maggio 2010

Tragedia scampata nella scuola di Francolise

Crollo della controsoffittatura nella scuola di Rivoli
Poche ore dopo e sarebbe successo l'irreparabile. Poche ore dopo e Francolise sarebbe stata oggetto dell'attenzione dei media per l'ennesima tragedia. Poche ore dopo e l'ennesimo bambino sarebbe potuto finire male, nell'ennesima storia di scarsa attenzione per l'edilizia e la manutenzione degli edifici scolastici. La tragedia di Rivoli in cui a perdere la vita fu un giovane di 17anni, Vito Scafidi, morto per il crollo della controsoffittatura dell'aula è ancora negli occhi di tutti.
Il motivo? Sempre il solito. La scarsa attenzione e la non curanza di chi dovrebbe avere a cuore le sorti dei bambini e dei giovani che rappresentano il futuro del nostro paese.
All'I.C.A.S. di Francolise, nelle sezioni di Sant'Andrea del Pizzone,
il solaio di due aule è crollato, poche ore prima dell'entrata dei bambini a scuola. Ancora poche ore e a Francolise sarebbe cominciato il cantico della colpa, la caccia ai responsabili della tragedia, per fortuna scampata.
Di chi è la colpa? Chi doveva provvedere alla manutenzione? Chi doveva controllare chi e cosa? Domande che son buoni tutti a fare dopo l'accaduto, ma il problema è che chi i problemi dovrebbe risolverli prima della tragedia latita.
Purtroppo la situazione della scuola a Francolise è un po' torbida. Tra Istituzione Scolastica e Amministrazione Comunale che non hanno un dialogo proficuo; amministratori che litigano su ogni cosa quando si tratta di scuola, dando vita ad uno spettacolo indecente durante ogni Consiglio Comunale, tra chi è ansioso di dimostrare la sua solerzia e sensibilità per i problemi della scuola e chi invece scarica i problemi sempre sugli altri. In tutto questo a farne le spese sono chi con questi giochi di potere non c'entra proprio niente. In primis, i bambini che meriterebbero di avere scuole efficienti in cui crescere in modo sano, e poi i genitori, coloro che quando lasciano i propri figli a scuola dovrebbero essere certi di saperli in un luogo sicuro, al riparo da qualsiasi cosa spiacevole.
L'auspicio come sempre è che le cose migliorino, che Scuola e Comune finalmente parlino la stessa lingua e facciano gli interessi dei bambini e delle famiglie di Francolise, perché questa volta, per quelle benedette poche ore, è andato tutto bene, per fortuna. L'auspicio è che questa comunità la smetta di sperare sempre in un Dio benevolo che ci protegge e che possa finalmente fare affidamento su ISTITUZIONI che funzionano e che concretamente risolvono i problemi.

Knocker

venerdì 21 maggio 2010

Fa più danni un viaggio in aereo che una centrale dietro casa

Il nucleare fa paura? O, peggio, il nucleare va bene, purchè non sia vicino casa? Allora è bene sapere che una centrale nucleare di nuova generazione irradia alla popolazione meno di un milionesimo di sievert (la misura delle radiazioni)
all’anno, ovvero un valore 10 volte inferiore a quello di una normale radiografia o di un viaggio aereo intercontinentale. E comunque ben al disotto delle dosi naturali che circolanonel’ambiente (2,5 millisevert l’anno)Consolerà anche sapere che i 436 reattori nucleari in funzione nel mondo, dopo Chernobyl, hanno lavorato senza incidenti per un perido pari a 15 mila anni; che sono in grado di resistere anche a un attacco aereo come quellio dell’11 settembre: e che proprio sulla sicurezza si gioca la sfida tra il reattore AP 1000 dell’americana Westinghouse e il modello EPR della francese Areva. Il primo si basa su sistemi di sicurezza passivi, in grado di agire anche in assenza di elettricità e senza intervento dell’operatore. Il secondo vanta quattro sistemi di sicurezza indipendenti a collocati in edifici separati. (da Panorama 25.2.2010).
O'Brigante Nnammurat

Il Partito che non c'è

«L'ideologia, l'ideologia malgrado tutto credo ancora che ci sia; è la passione, l'ossessione della tua diversità che al momento dove è andata non si sa». Così cantava Giorgio Gaber nella sua Destra-Sinistra, canzone quanto mai illuminata e alluminante sullo stato attuale della politica italiana e delle relative ideologie che ci sono alla base.
L'autore, sarcasticamente, tenta di dare una connotazione politica agli oggetti, al cibo, agli atteggiamenti umani, con una riflessione però un po' amara per quanto riguarda l'uniformità di pensiero della classe politica nata sulle macerie della prima Repubblica.
Voglio un partito che abbia al primo posto della sua agenda politica il rispetto della legalità Repubblicana; voglio un partito che promuova la lotta alla mafia senza nessun tipo di compromesso, che non tenti di metter il bavaglio a chi sacrifica la propria vita per far capire cos'è la mafia; voglio un partito che in nessun modo possa avere tra le sue fila politici che siano solo lontanamente accostati alla criminalità organizzata; voglio un partito che difenda i magistrati, paladini della giustizia; voglio un partito che sia garante della neutralità dello Stato dal punto di vista religioso per essere garante della relativa libertà; un partito che salvaguardi il bene della famiglia; non accetterò mai un partito che promuova l'adozione di bambini da parte di coppie gay, ma voglio un partito che si batta perché siano loro riconosciuti gli stessi diritti civili di cui godono due coniugi; voglio un partito che accetti la sfida della green economy per svincolarsi sempre più dalle logiche del petrolio; voglio un partito che promuova una legge per mettere in galera gli evasori fiscali, i corruttori e i corrotti, perché sono persone che mentono e si arricchiscono sulle spalle dell'onesto popolo italiano; voglio un partito che riconosca l'importanza di una informazione libera e che si decida a fare della RAI un soggetto autonomo e che risponda solo ed esclusivamente ai suoi telespettatori; voglio un partito che dia un senso alla parola Italia, da nord a sud, e che non faccia passare l'idea che esistono italiani più italiani di altri.
Voglio un fottutissimo partito che faccia proprie queste idee, questa ideologia, che contiene una concezione del mondo ben precisa, un'idea di società liberale, repubblicana e legalitaria.
Purtroppo questo partito non esiste, così come non esiste più né la destra né la sinistra. Ma mi piacerebbe sapere quante persone si rivedono in quel tipo di società, quante persone vorrebbero un partito del genere. Vorrei sapere quanti hanno la volontà di costruirlo un partito del genere.
Io sono pronto!
                                Knocker

mercoledì 5 maggio 2010

Madri che ammazzano i figli

L'Italia raggiunge il triste primato nel mondo per "mamme" che ammazzano i propri figli. Gli studiosi si chiedono: sono casi singoli di follia o è il più grave cancro sociale che colpisce una notevole percentuale di donne? Mi chiedo come mai qualche decennio fa le donne italiane si facevano il mazzo dall'alba al tramonto a lavoro e allevavano anche 10 figli senza fargli mancare nulla e piccola aggiunta, amavano e rispettavano i mariti, mentre oggi se ne sentono di tutti i colori. Ma qui non servono gli studiosi; ma com'è che prima questo virus della follia non c'era? Ehhh..oggi vogliono fare le mamme, le amanti, passare almeno una volta nella vita dar chirurgo per tette e culi da mostrare ( per piacere a loro stesse, ovviamente, questa è la scusa), devono fare carriera a lavoro e stare 12 ore fuori casa ( anche se poi lo stipendio aumenta di soli 100 euro in 10 anni, POI SE FA gnac gnac col capo è nata cos); e dunque i figli?? Beh.. dopo i primi mesi, dopo aver mostrato alle amiche di poter procreare, iniziano a dare fastidio forse, perchè vanno curati, coccolati, allevati ecc ecc.. e il tempo per le loro puttanate?? Ecco allora spiegati una buona percentuale di "RAPTUS T R O I A L I". E mi raccomando.. non le vorrete mica giudicare dopo i massacri dei piccoli..per carità!! Queste donne vanno capite.. azzz.. no..ma io non le voglio giudicare cazzo. IO LE VOGLIO FUCILARE!!

NON VOLENDO GENERALIZ OVVIAMENT PERDONATE LO SFOGO. E se ci vedete del maschilismo va bene lo stesso, meglio maschilista che scendere a patti con questa realtà femminile italiana giunta ormai alla frutta e che sinceramente fa vomitare; tutte nude anche per vendere il tostapane, pupe con tanto di laurea in tasca che non distinguono il Papa da Garibaldi, parlano come contrabbandieri e si vestono come le battone. Ci credo poi che quelli che non hanno abbastanza consistenza da sentirsi uomini, vanno in tilt e non capiscono più un chez.. e vanno a vedere di capirci qualcosa dagli amici di Marrazzo. So che esiste un universo femminile diverso, fatto di donne meravigliose sotto tutti gli aspetti della persona e della vita, ma mi chiedo dove sta e perché non si ribella allo schifo. Poco tempo fa seguivo una trasmissione televisiva ed un filosofo e sociologo arabo parlando del mondo delle relazioni uomo-donna diceva: alcuni aspetti tradizionali della nostra cultura medio orientale moderata vengono mantenuti perché l’uomo non vuole perdere la donna e la donna non vuole perdere l’uomo, quello che purtroppo sta accadendo ed è accaduto nella società occidentale per la perdita dell’essenza degli aspetti morali e sociali che spingono l’uomo e la donna a completarsi vicendevolmente e non ad isolarsi.

                                                                   O' L'NGUACCIUT

martedì 4 maggio 2010

Lettera Aperta al Presidente del Consiglio Comunale di Francolise

Gli errori grossolani e le mancanze culturali dei nostri politici sono ormai all'ordine del giorno e oggetto anche di simpatiche gag fatte da guastatori come le “Iene” oppure “Striscia”. Come dimenticare ad es. i nostri cari parlamentari che interrogati sulla nostra Costituzione  prendono delle cantonate assurde.
Ovviamente non si pretende che i nostri politici e amministratori sappiano tutto di tutto, sarebbe impossibile per qualsiasi persona normale. Si pretende, però, che conoscano almeno le cose di cui si occupano o che almeno si istruiscano o si facciano istruire sulle cose che dicono, soprattutto quando scendono in ambiti insidiosi come può essere quello del diritto. Perché altrimenti rischiano di fare magre figure e di farle fare anche ai loro rappresentati, che nel caso di un Parlamentare o di un Ministro è l'Italia intera.
Per questo vorrei con questa lettera aperta fare alcune precisazioni a delle grossolanerie che sono state dette durante l'ultimo Consiglio Comunale di Francolise.
Ci tengo a premettere che la presente lettera è dettata dal semplice e spassionato amore per la verità e non da altri sentimenti o stati d'animo.
Bene! Mi rivolgo al Presidente del Consiglio, Raffaele D'Alterio, il quale in un discorso molto accorato, di difesa delle ragioni che gli sono valse la nomina di Cavaliere dell'Ordine di Sant'Uberto di Lorena, affermava che tale Ordine è un soggetto di diritto internazionale. Ecco allora che ritorna quella semplice e legittima pretesa detta sopra, ossia che i politici e gli amministratori conoscano la materia di loro competenza o almeno  che si limitino a parlare delle cose che sanno.
Quando il Presidente afferma che tale Ordine è un soggetto di diritto internazionale ovviamente l'unica cosa che si può dedurre è che non conosce abbastanza il Diritto Internazionale.
Senza aprire un dibattito circa la soggettività internazionale, vorrei ricordare che soggetti principali del diritto internazionale sono, anzitutto, gli Stati. Accanto a questi, in un determinato periodo storico, e per mezzo di trattati conclusi dagli Stati, sono sorti altri soggetti di diritto internazionale che vanno sotto il nome di Organizzazioni Internazionali (OI). Essendo l'ordinamento internazionale atipico, non contemplando cioè un'istituzione normativa e giudiziale, ma lasciando tutto alla libera iniziativa degli Stati e agli accordi che questi pongono in essere tra loro, non può in nessun modo essere delineata una procedura di acquisto della soggettività internazionale.
Di solito i caratteri della soggettività internazionale degli Stati sono la sovranità interna, ossia l'esercizio effettivo del potere di governo sulle persone stanziate sul suo territorio, e la sovranità esterna, vale a dire l'indipendenza dello Stato dagli altri Stati. Per le OI la soggettività internazionale si pone in termini diversi in quanto sostanzialmente differenti dagli Stati perché prive di una base territoriale. Tuttavia sono considerate soggetti di diritto internazionale nel momento in cui riescano ad operare, per il raggiungimento dei fini per cui sono state create, in una posizione di indipendenza rispetto agli Stati membri e a quelli terzi (si pensi all'O.N.U).
Sicuramente è un soggetto di diritto internazionale la Santa Sede, paragonabile ad un vero e proprio Stato. Controversa, invece, è la questione se il Sovrano Militare Ordine di Malta debba essere considerato tale in quanto non esercita, attualmente, nessuna autorità di governo su un territorio e in virtù di una sentenza del Tribunale Cardinalizio, che lo definisce Ordine Religioso, è sottoposto al diritto canonico e alla Sacra Congregazione dei Religiosi, non godendo, quindi, neanche del requisito dell'indipendenza. Tuttavia ci sono delle sentenze della magistratura e teorie dottrinali che depongono nel senso della soggettività. Tuttavia è bene ricordare che in ambito internazionale, sentenze interne e dottrina quando non sono sorrette e accompagnate dalla generalità della prassi valgono come 2diCOPPA a Briscola.
MA DELL'ORDINE DI SANT'UBERTO DI LORENA E DEL BARROIS COSA DIRE?
Sul loro sito ufficiale si auto celebrano “Soggetto di Diritto Internazionale, con personalità giuridica pubblica, sempre di Diritto Internazionale. E' indipendente da tutti gli Stati […]”. In soldoni si dicono destinatari degli stessi diritti e obblighi internazionali di cui sono destinatari Stati come l'Italia o gli U.S.A. e che questi dovrebbero trattare da pari con il suddetto Ordine; che i suoi organi dovrebbero godere degli stessi privilegi accordati a Capi di Stato o di Governo e ai Diplomatici; che la loro sede dovrebbe godere della stessa inviolabilità di cui gode un'ambasciata o una sede di un'OI.
Tutto questo è assolutamente assurdo.
Solo chi è IGNORANTE in materia o CIARLATANO di professione può affermare che il “Sovrano Ordine di Sant'Uberto di Lorena e del Barrois” è un soggetto di diritto internazionale. Credendo, giustamente, di dover ascrivere il nostro Presidente nella prima categoria, lo invito a studiare di più o a farsi istruire meglio da chi queste cose le conosce, lasciando perdere le verità dei “Gran Maestri” che invece vanno ascritti, secondo il mio modestissimo parere, nella categoria dei CIARLATANI.
Knocker