sabato 20 novembre 2010

Sulla pretesa dell'ordine di S.Uberto di essere soggetto di Diritto Internazionale

Pubblichiamo un articolo pervenuto in redazione circa la pretesa dell'Ordine di Sant'Uberto di Lorena di essere soggetto di diritto internazionale, nonostante il fatto si sia già dimostrato in un altro articolo che tale pretesa non ha alcun fondamento (v. "Lettera aperta al Presidente del Consiglio Comunale di Francolise").


Molti sedicenti principi e falsi ordini cavallereschi hanno preso l'abitudine di vantarsi di essere soggetti di Diritto Internazionale. In questo dimostrano non solo ignoranza giuridica ma anche di essere completamente a digiuno di nozioni storiche e nobiliari, e quindi di essere pretendenti e cavalieri del tutto falsi. In primo luogo, soggetti di Diritto internazionale sono gli Stati e non i loro organi come i gran maestri, i re o i presidenti di repubbliche. Inoltre, una volta estinti, conquistati e in ogni modo eliminati, gli Stati non sono più tali, cessano di essere soggetti di Diritto Internazionale ed entrano semplicemente a far parte del mondo della storia. Chi fosse veramente discendente da un vero sovrano del passato, come Luigi XIV o Napoleone, non può essere soggetto di Diritto Internazionale perché discendente da un organo e non da uno Stato, e poi perché certi diritti, contrariamente ai titoli nobiliari, non si ereditano ma appartengono solo agli Stati in vita.
L'antico Ordine di S.Uberto, pur istituito da un vero principe sovrano, non fu già ai suoi tempi soggetto di Diritto perché emanazione di uno Stato, così come oggi l'Ordine al Merito della Repubblica italiana non è soggetto di Diritto ma è tale lo Stato che lo concede, ossia la Repubblica italiana.
A dimostrazione che l'Ordine di oggi (se pure fosse dimostrata la legittimità di chi lo concede) non è soggetto di Diritto Internazionale, è il fatto che l'attuale gran maestro è cittadino italiano, vota e paga le tasse; mentre un autentico organo di un soggetto internazionale, come il Gran Maestro del vero Ordine di Malta (non uno fra i numerosi imitatori che sono già arrivati anche in provincia di Caserta) ha proprio passaporto riconosciuto, non paga tasse ed è cittadino melitense.
Un’altra delusione: se il gran maestro di S.Uberto ha ricevuto il suo titolo di duca da un principe Amoroso d’Aragona, allora credo proprio che non sia valido neppure questo, dal momento che tutto è dimostrato tranne che il principe in questione discenda dagli imperatori Amerio di Bisanzio, estinti su per giù da oltre mille anni.
Roche

Workshop sui bandi europei di finanziamento per le politiche giovanili

Siamo felici di dare notizia di una importante iniziativa che vede coinvolto il nostro comune e che riguarda le politiche giovanili.

Workshop sui bandi europei di finanziamento per le politiche giovanili

24 novembre ore 16:00 sala Consiliare Francolise

Intervengono:

Ing. Gregorio Paccone
Manager in direzione e organizzazioni aziendali

Dott. Cristiano Di Francia
Esperto di politiche europee

Ing. Marco Di Benedetto
Manager in direzione e organizzazioni aziendali
 

All’iniziativa saranno presenti gli assessori alle politiche giovanili e le rispettive delegazioni giovanili(Associazioni, Forum e Informagiovani) dei comuni limitrofi. 

Tutti i giovani del comune sono invitati a partecipare.


Il Sindaco Nicola Lanna         Il Consigliere Pasquale Tessitore

martedì 2 novembre 2010

Monnezza e Amianto sul nostro territorio

Dal ponte di Ciamprisco se invece di proseguire per Nocelleto si gira a sinistra e si prosegue dritto, ai cigli della strada si assiste ad uno spettacolo mortificante per coloro che rispettando e amando la terra in cui sono nati  soffrono nel vederla deturpata, mortificata, stuprata da barbari incivili. Perché in questo tempo se ancora qualcuno si può dire incivile e barbaro quello è sicuramente chi getta immondizia e rifiuti di ogni genere e pericolosità lungo le strade, chi si illude gettando la sua merda in un fosso che essendo nascosta dalle spine, non essendo chiaramente visibile ai passanti, quasi quasi è come se non si fosse sporcato, assolvendo così anche la propria coscienza dalla schifezza del peccato commesso. 
All'inizio della strada c'è un cartello con su scritto: divieto di scarico, con un chiaro disegno per i trogloditi che sicuramente sanno leggere ma che, evidentemente, non comprendono il senso e l'importanza dello scritto. Di fatti lungo la strada che costeggia l'importante fiume Savone si trova di tutto e di più. Buste nere piene di rifiuti organici putrefatti da cui proviene il lezzo insopportabile del marciume, bidoni e bidoncini di plastica, casseruole, pneumatici, vasetti di vetro, televisori di vecchia generazione, rottami di ogni genere, indumenti... e la lista, credetemi, sarebbe ancora lunga.
Schifato per lo spettacolo a cui ho deciso di assistere e non appagato dalla merda veduta e fotografata, ho deciso di proseguire, avventurandomi nelle diverse traverse a cui dalla strada principale si ha accesso. Arrivato all'altezza dell'Hotel Ristorante Rosa Calena giro a destra in una di queste traverse e assisto al non plus ultra della depravazione. Due cumuli di immondizia in cui, molto chiaramente, emergevano pezzi di amianto. In uno di questi due cumuli l'amianto era addirittura l'elemento predominante. La cosa più spaventosa e raccapricciante è che li vicino e tutt'intorno ci sono diverse coltivazioni di frutta e ortaggi che inevitabilmente sono colpite dalle polveri tossiche che si levano dall'amianto, polveri che come è risaputo sono causa di tumori. Uscendo da questa traversa e proseguendo più avanti per la strada principale, la scena a cui si assiste è sempre la stessa, monnezza e amianto a iosa.
Purtroppo queste scene non sono così rare e nel nostro territorio si ripetono quasi costantemente. A Sant'Andrea del Pizzone si vedono chiaramente rifiuti selvaggiamente gettati in località Ponte Ortiello, così come la strada che collega Francolise a Sparanise è piena di discariche a cielo aperto. Ogni selva di spine, ogni fosso più o meno profondo, qualsiasi ponte e fiume è buono per buttare di tutto e di più, non riuscendo a comprendere il semplicissimo concetto che la terra che inquiniamo è la stessa che ci dà da mangiare e che, in questo caso, ci avvelena e ci uccide.
Tutto questo non ha niente a che fare, almeno per una volta, con amministratori incapaci o con politici corrotti o corruttori. Questo ha a che fare solo ed esclusivamente con la propria coscienza, con il proprio pudore o senso della vergogna. Ha a che fare con il proprio senso di responsabilità, con la propria educazione, con il rispetto del prossimo. Perché non capire che inquinare la terra dove si vive significa uccidere lentamente anche i propri figli, non è solo da incoscienti ma da veri e propri mostri criminali.
Questa segnalazione vuole essere un input alla società civile, alle diverse associazioni presenti sul territorio, alle autorità competenti, per fare in modo che si trovino soluzioni tempestive ed efficaci per guarire il nostro territorio dalle mortificazioni che quotidianamente è costretto a subire a causa dell'inciviltà dei suoi figli.

Per tutte le foto riguardanti i luoghi sopra descritti cliccate qui

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