venerdì 20 aprile 2012

1° Maggio 2012: una giornata non solo di Festa

Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l'idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese : 
"Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi".
Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.
Man mano che ci si avvicina al 1 maggio 1890 le organizzazioni dei lavoratori intensificano l'opera di sensibilizzazione sul significato di quell'appuntamento.
"Lavoratori - si legge in un volantino diffuso a Napoli il 20 aprile 1890 - ricordatevi il 1 maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora".



 1° Maggio 2012  deve essere una giornata di festa ma anche una giornata di lotta e di rivendicazione dei diritti del lavoro e di tantissimi giovani in cerca di occupazione.  

Arci Peppino Impastato S.Andrea del Pizzone
Forum Giovani Francolise
CGIL Caserta

mercoledì 18 aprile 2012

Furti a ripetizione a Sant’Andrea del Pizzone e in tutto il comprensorio del Comune di Francolise

La casistica degli ultimi giorni è davvero impressionante. Lo testimoniano, in maniera eclatante, gli episodi dell’altra notte, nel corso della quale quattro lestofanti incappucciati si sono resi protagonisti di una vera e propria scorribanda ladresca, mettendo a segno una serie di colpi in vari punti dell’operosa frazione del grosso centro dell’Agro Caleno. Considerato che non c’è notte che, da questo punto di vista, possa definirsi veramente tranquilla, la popolazione locale vive in una situazione che definirsi da incubo sarebbe veramente riduttivo ed assolutamente non rispettoso della realtà delle cose. Vittime dell’ultima andata di furti una famiglia di Testimoni di Geova residenti in via Roma, dalla cui abitazione sono stati asportati due televisori ed oggettistica varia, il Bar Di Benedetto, di Piazza Venanzio De Benedetta, i cui gestori si sono visti alleggerire di una macchinetta cambia soldi e di due slot machine per un danno complessivo di oltre 7.000 Euro, e il locale punto-scommesse sportive della Eurobet, dal quale la banda di mariuoli entrata in azione hanno portato via alcuni computer. Da quanto riferitoci da nostre fonti locali di informazione, sembra che, nel compiere quest’ultimo atto delinquenziale, le stessa squadra di malviventi sia stata ripresa dalle telecamere a circuito della vicina succursale del Monte dei Paschi di Siena. 
Ed è proprio questo particolare a far riflettere un po’ tutti. Infatti, nonostante l’Amministrazione Comunale cittadina stia muovendo passi concreti verso la soluzione del problema, il centro capoluogo e la sue frazioni, ivi compresa Sant’Andrea Del Pizzone, sono ancora sprovvisti di un sistema di videosorveglianza. Il nostro esercizio commerciale, protesta Salvatore Di Benedetto, è stato « visitato » ben tre volte in appena se mesi. « Sono sicuro », seguita l’esercente andreolano « che le cose sarebbero andate diversamente se la nostra cittadina disponesse di una rete ben distribuita di telecamere di sorveglianza ».
D.P.

sabato 7 aprile 2012

Non una bella figura per il nostro europarlamentare


Il Post, su segnalazione di un lettore è integralmente ripreso dall'articolo di Franco Bechis: "Così i sindacati truffano l'Inps: usano anche i morti", consultabile all'indirizzo http://www.liberoquotidiano.it/news/942760/Cos%C3%AC-i-sindacati-truffano-l-Inps-usano-anche-i-morti.html

Ci sono 20.992 fantasmi che fra il 2008 e il 2010 hanno inviato all’Inps - debitamente firmato - il riassunto della propria condizione reddituale e patrimoniale. Sono 20.922 fantasmi perché tutti erano deceduti da tempo. Eppure dalle pratiche arrivate all’Inps sono risultati tutti improvvisamente risuscitati, hanno fatto due conti in casa e si sono recati al proprio Caf del sindacato di fiducia per firmare le dichiarazioni Ise e Isee. Per ognuno di quei moduli falsi il Caaf del sindacato di turno ha ricevuto un rimborso statale che oscillava fra 10 e 16,50 euro.
È accaduto in Campania, Calabria e Sicilia. Per un po’ tutto è passato in cavalleria. Poi gli 007 dell’istituto di previdenza pubblica guidato da Antonio Mastrapasqua si sono accorti che qualcosa non quadrava. E hanno scoperto che non c’erano solo i 20.992 morti resuscitati giusto per fare quadrare i bilanci dei sindacati truffando l’Inps. I falsi dei Caaf sindacali erano decine di migliaia di più, dai morti viventi agli indigenti che cambiavano reddito (e quindi dovevano fare una nuova dichiarazione Isee) sette volte in un mese, a quelli che cambiavano residenza venti volte in un anno, trasferendosi dalla Campania alla Sicilia o alla Calabria e viceversa, a quelli che presentavano la stessa dichiarazione lo stesso giorno in due regioni diverse. Una maxi truffa, che ha costretto gli ispettori dell’Inps a rivolgersi alla procura della Repubblica di Roma presentando regolare denuncia. Lo rivela Stefano Livadiotti sul numero dell’Espresso in edicola oggi. Anche Libero è riuscito a trovare in procura le carte dello scandalo che sta facendo tremare le organizzazioni sindacali nel Mezzogiorno di Italia. Perché - chi più, chi meno - nella truffa sono coinvolti praticamente tutte le sigle dei centri di assistenza fiscale italiani: da quelle dei sindacati tradizionali come Uil, Cgil, Cisl, Ugl e Confsal, alle varie federazioni dei pensionati, a quelle artigianali, dal mondo social comunista a quello cattolico. 
I falsi più rilevanti sono stati commessi dal Caaf Acai dipendenti e pensionati srl (13.705). L’Acai è l’associazione cristiana artigiani italiani, che costituì nel 1998 il suo centro di assistenza fiscale. L’altro campione di falsi è invece il Caaf dipendenti e pensionati Usppidap srl, e qui in imbarazzo finisce anche il sistema politico. Perché il Caaf Usppidap nasce nel 2001dalla fusione delle federazioni pensionati Fe.n.p.i. e F.n.ua., ex Usppi Pensionati e Agricoltura e il protagonista di quella fusione fu il sindacalista che aveva guidato come segretario generale entrambe le federazioni: Vincenzo Iovine. Dal 2009 fa l’europarlamentare, dopo essere stato candidato da Antonio Di Pietro nell’Italia dei Valori. Una volta ottenuto il seggio Iovine però ha cambiato bandiera, ed è passato armi e bagagli nell’Api di Francesco Rutelli. Ora la clamorosa truffa del Caaf da lui fondato all’Inps rischia di creare nuovo imbarazzo politico.
Lo scandalo della maxi truffa sindacale all’Inps secondo i magistrati che hanno iniziato le loro indagini potrebbe essere di proporzioni ancora più ampie rispetto a quanto finora emerso. Gli ispettori dell’istituto si sono messi a controllare le dichiarazioni Ise e Isee (che servono ai cittadini per ottenere prestazioni sociali di vario tipo) in solo tre regioni, perché da lì erano emerse singole irregolarità. È  vero che in Campania, Sicilia e Calabria i Caaf dei sindacati presentano il 42% delle dichiarazioni Isee compilate in Italia, ma non è affatto escluso che  la truffa sia presente in altre regioni. Perché ad avere i vantaggi è soprattutto il Caaf, più che il cittadino associato alla dichiarazione reddituale e patrimoniale. Questo è lampante nel caso delle dichiarazioni dei 20.992 morti viventi, ma anche nelle altre tipologie irregolari, perché il cittadino più di una prestazione sociale non può ottenere. Mentre il Caaf ingrassa i propri bilanci con dichiarazioni multiple e false, che riescano a passare i controlli informatici dell’Inps (che prendono subito dichiarazioni multiple con lo stesso importo, ma non quelle false dello stesso soggetto per importi diversi). Solo con le dichiarazioni multiple false il Caaf Acai ha truffato all’Inps 215 mila euro, quello dell’europarlamentare dipietrista passato con Rutelli 136 mila euro, quello Ugl 133 mila euro, quello della Uil 117 mila euro, quello della Cisl 64 mila euro. I Caaf Cgil hanno truffato 27 mila euro in Campania, 26 mila in Sicilia e più di 8 mila euro in Calabria. Le false denunce ipotizzate solo a questa voce avrebbero causato all’Inps un danno di oltre 2 milioni di euro.