venerdì 2 aprile 2010

Astensionismo SI Astensionismo NO.

All'indomani delle elezioni tutti i commentatori e gli analisti si sono affrettati a commentare il dato rilevante dell'astensionismo. Circa il 9% in meno rispetto alle Europee del 2009. Un calo brusco della partecipazione al voto che si è fatto sentire in modo uniforme in tutte le Regioni.
Spiegare il motivo per cui gli italiani disertano le urne è quasi ovvio. Un po' tutti sono scontenti dell'attuale classe politica. Solo che il dato nuovo di quest'astensionismo è che non colpisce solo il partito di Governo, come era lecito attendersi anche per ragioni storiche, ma colpisce in egual misura anche il principale partito di opposizione, il Partito Democratico. Quasi come se il Partito del Non Voto avesse sottolineato la poca differenza che c'è tra i due schieramenti, se non fosse per la leadership che nel caso del Pd non è ancora pervenuta, tanto da rendere celebre l'irridente distinzione che fa Beppe Grillo tra PDL e PD meno L. 
Questa volta gli elettori si sono sottratti alla logica del Voto Utile (una vera e propria bestialità) del Male Minore (anche non riesco a capire chi è il Male Minore), scegliendo o di astenersi o di votare scheda bianca.
Ma chi paga le conseguenze di questo fenomeno e chi se ne avvantaggia?
Il Pdl tiene botta. Anche se è in calo di consensi, al Nord tiene grazie alla “Valanga Lega”. Il Carroccio settentrionali, riuscendo a conquistare il Piemonte con Cota e ad imporre agli alleati la candidatura di Zaia in Veneto. Al Sud si impone, da un lato, grazie alla scellerata gestione del potere del Pd in Regioni come Campania e Calabria, dall'altro, grazie al poco coraggio dimostrato nella selezione della leadership (caso Bonino). fa il pieno di consensi nelle Regioni
Per il PD invece è una dura sconfitta. Riesce a mantenere solo le regioni del Centro, dove una loro riconferma era scontata, mentre perde il Piemonte a Nord, e al Sud perde Lazio, Campania e Calabria. In Puglia si impone Vendola, un candidato che i quadri del PD volevano far fuori e che si è imposto solo grazie alla volontà della gente, quasi a dimostrare che il PD vince solo quando riesce a SBAGLIARE le primarie. Inoltre sembra profilarsi l'ennesima crisi di leadership, confermando la tesi il centro-sinistra è orfano da almeno 10 anni di un vero leader. Ma soprattutto il PD sembra privo di idee nuove, di un programma veramente di sinistra, di uomini che sappiano parlare e capire la propria gente, che li punisce puntualmente ad ogni elezione.
Chi invece non sembra patire l'astensionismo sono i così detti estremi: IDV e Lega Nord, che incrementano la loro percentuale di voti.
Sorpresa di queste elezioni è stata Il Movimento a 5 stelle di Beppe Grillo, che in Piemonte ha raggiunto il 4% e in Emilia il 7%. Molti si sono affrettati a definire i voti confluiti in questa direzione come un voto di PROTESTA, dimostrando una scarsa conoscenza sia del fenomeno Grillo sia delle proposte che questo mette in campo. Io più che di PROTESTA lo definirei di PROPOSTA. 
PROPOSTA di una politica nuova sia negli uomini che nelle idee. Grillo parla una lingua sconosciuta in Italia. Sconosciuta soprattutto agli ambienti ovattati del potere ma che riesce a coinvolgere e appassionare la gente comune che lo premia votandolo. Grillo parla di Green Economy, di Acqua Pubblica, di Wi-Fi gratuito, di Energia Rinnovabile, tutte cose che all'estero sono al centro del programma di qualsiasi Governo riformista e lungimirante, ma che in Italia sembrano bestemmie per i nostri politici, sia di destra che di sinistra, che poi si meravigliano o si deprimono quando la gente non li vota.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            Knocker