martedì 4 maggio 2010

Lettera Aperta al Presidente del Consiglio Comunale di Francolise

Gli errori grossolani e le mancanze culturali dei nostri politici sono ormai all'ordine del giorno e oggetto anche di simpatiche gag fatte da guastatori come le “Iene” oppure “Striscia”. Come dimenticare ad es. i nostri cari parlamentari che interrogati sulla nostra Costituzione  prendono delle cantonate assurde.
Ovviamente non si pretende che i nostri politici e amministratori sappiano tutto di tutto, sarebbe impossibile per qualsiasi persona normale. Si pretende, però, che conoscano almeno le cose di cui si occupano o che almeno si istruiscano o si facciano istruire sulle cose che dicono, soprattutto quando scendono in ambiti insidiosi come può essere quello del diritto. Perché altrimenti rischiano di fare magre figure e di farle fare anche ai loro rappresentati, che nel caso di un Parlamentare o di un Ministro è l'Italia intera.
Per questo vorrei con questa lettera aperta fare alcune precisazioni a delle grossolanerie che sono state dette durante l'ultimo Consiglio Comunale di Francolise.
Ci tengo a premettere che la presente lettera è dettata dal semplice e spassionato amore per la verità e non da altri sentimenti o stati d'animo.
Bene! Mi rivolgo al Presidente del Consiglio, Raffaele D'Alterio, il quale in un discorso molto accorato, di difesa delle ragioni che gli sono valse la nomina di Cavaliere dell'Ordine di Sant'Uberto di Lorena, affermava che tale Ordine è un soggetto di diritto internazionale. Ecco allora che ritorna quella semplice e legittima pretesa detta sopra, ossia che i politici e gli amministratori conoscano la materia di loro competenza o almeno  che si limitino a parlare delle cose che sanno.
Quando il Presidente afferma che tale Ordine è un soggetto di diritto internazionale ovviamente l'unica cosa che si può dedurre è che non conosce abbastanza il Diritto Internazionale.
Senza aprire un dibattito circa la soggettività internazionale, vorrei ricordare che soggetti principali del diritto internazionale sono, anzitutto, gli Stati. Accanto a questi, in un determinato periodo storico, e per mezzo di trattati conclusi dagli Stati, sono sorti altri soggetti di diritto internazionale che vanno sotto il nome di Organizzazioni Internazionali (OI). Essendo l'ordinamento internazionale atipico, non contemplando cioè un'istituzione normativa e giudiziale, ma lasciando tutto alla libera iniziativa degli Stati e agli accordi che questi pongono in essere tra loro, non può in nessun modo essere delineata una procedura di acquisto della soggettività internazionale.
Di solito i caratteri della soggettività internazionale degli Stati sono la sovranità interna, ossia l'esercizio effettivo del potere di governo sulle persone stanziate sul suo territorio, e la sovranità esterna, vale a dire l'indipendenza dello Stato dagli altri Stati. Per le OI la soggettività internazionale si pone in termini diversi in quanto sostanzialmente differenti dagli Stati perché prive di una base territoriale. Tuttavia sono considerate soggetti di diritto internazionale nel momento in cui riescano ad operare, per il raggiungimento dei fini per cui sono state create, in una posizione di indipendenza rispetto agli Stati membri e a quelli terzi (si pensi all'O.N.U).
Sicuramente è un soggetto di diritto internazionale la Santa Sede, paragonabile ad un vero e proprio Stato. Controversa, invece, è la questione se il Sovrano Militare Ordine di Malta debba essere considerato tale in quanto non esercita, attualmente, nessuna autorità di governo su un territorio e in virtù di una sentenza del Tribunale Cardinalizio, che lo definisce Ordine Religioso, è sottoposto al diritto canonico e alla Sacra Congregazione dei Religiosi, non godendo, quindi, neanche del requisito dell'indipendenza. Tuttavia ci sono delle sentenze della magistratura e teorie dottrinali che depongono nel senso della soggettività. Tuttavia è bene ricordare che in ambito internazionale, sentenze interne e dottrina quando non sono sorrette e accompagnate dalla generalità della prassi valgono come 2diCOPPA a Briscola.
MA DELL'ORDINE DI SANT'UBERTO DI LORENA E DEL BARROIS COSA DIRE?
Sul loro sito ufficiale si auto celebrano “Soggetto di Diritto Internazionale, con personalità giuridica pubblica, sempre di Diritto Internazionale. E' indipendente da tutti gli Stati […]”. In soldoni si dicono destinatari degli stessi diritti e obblighi internazionali di cui sono destinatari Stati come l'Italia o gli U.S.A. e che questi dovrebbero trattare da pari con il suddetto Ordine; che i suoi organi dovrebbero godere degli stessi privilegi accordati a Capi di Stato o di Governo e ai Diplomatici; che la loro sede dovrebbe godere della stessa inviolabilità di cui gode un'ambasciata o una sede di un'OI.
Tutto questo è assolutamente assurdo.
Solo chi è IGNORANTE in materia o CIARLATANO di professione può affermare che il “Sovrano Ordine di Sant'Uberto di Lorena e del Barrois” è un soggetto di diritto internazionale. Credendo, giustamente, di dover ascrivere il nostro Presidente nella prima categoria, lo invito a studiare di più o a farsi istruire meglio da chi queste cose le conosce, lasciando perdere le verità dei “Gran Maestri” che invece vanno ascritti, secondo il mio modestissimo parere, nella categoria dei CIARLATANI.
Knocker