mercoledì 16 marzo 2011

Unità d'Italia...italiani ancora da fare

Qualche giorno fa, ho dovuto rispondere ad un sedicente professore dell'università per stranieri di Perugia (meridionale, ho saputo mentre rispondevo) il quale mi accusava di essere stupidamente revisionista e che fornivo notizie non veritiere e assurde su ciò che il nord Italia perpetrò ai danni del nostro sud. La discussione col prof è nata dal fatto che ho spiegato ad una mia amica straniera (su un social network) che Cavour è stato una delle menti delle stragi e dei saccheggi e delle distruzioni compiuti al sud. Riprendo questa mia nota perché idealmente è la risposta che darei a tutti coloro i quali non sanno o fanno finta di non sapere ciò che qui accadde nel e dopo il 1861. I danni incommensurabili che fecero i "fratelli" del nord li stiamo pagando ancora  oggi ad un prezzo carissimo e non si sa se mai finiremo. Oggi, non so dove nascondere la rabbia quando vedo girare per il comune di Francolise una banda musicale con le giubbe rosse e tutti i preparativi per il 17 marzo, (al sud dovrebbe essere lutto!) quando vedo che tanti meridionali se ne fottono della storia di ieri e di tutto quello che ancora dobbiamo sopportare al sud per questa bandiera tricolore che non è stata mai nostra e che hanno creato col sangue dei nostri avi.  I meridionali devono sapere e devono riflettere e soprattutto è giunta l'ora di ribellarsi al continuo sfruttamento da parte del nord e alle continue denigrazioni. Vi lascio alla mia nota, sperando di non annoiarvi ma di farvi riflettere.

Signore, invito anche lei a leggere l'ultimo lavoro di Pino Aprile, l'ultimo dei tanti libri e tanti autori che hanno lottato e lottano, per la famosa verità che lei cita. La invito anche a vedere il film di Pasquale Squitieri "li chiamarono briganti", film che fu vietato nelle sale cinematografiche appena nel 1999, come fossimo nel peggiore dei regimi comunisti. Vietato per vergogna storica ovviamente e perché lo stato italiano (allargamento dello stato piemontese) ancora decide le sorti d'Italia e del meridione in particolare. Signore, non so se lei ha origini meridionali, credo di no, ad ogni modo, io un milione di vittime civili lo chiamo GENOCIDIO. I "fratelli d'Italia" venuti a liberarci (una favola), si concessero libertà di stupro e saccheggio sulle popolazioni civili, si operavano esecuzioni di massa su vecchi, donne con bambini in braccio, quelle che li avevano in grembo di solito venivano sventrate con le baionette dei "salvatori piemontesi". Questi documenti sono consultabili in archivi storici che per la maggior parte si trovano proprio a Torino, memorie di testimoni oculari, spesso proprio di soldati piemontesi disertori o passati a combattere al fianco dei "briganti" visto lo scempio perpetrato su di noi...c'è un video su you tube della nipote di Garibaldi, ospite a porta a porta, vada a vederlo, senta ciò che dice. Visto che cita il genocidio compiuto negli USA, le rammento che un intero reparto della -confederazione del sud- era composto da soldati dell’ex Regno delle Due Sicilie, costretti a combattere in territorio straniero dal neonato stato piemontese, previo accordo con la massoneria inglese (complice dell’eccidio e delle ruberie nel Regno meridionale), onde evitare di essere reclusi nel campo di concentramento di Fenestrelle (nord Italia), primo campo di concentramento europeo, o di essere disciolti nella calce viva… le alternative erano poche e spietate.
Molti soldati ex borbonici però, si diedero alla macchia, combattendo al fianco degli indiani d’America, accomunati da una comune tragedia e da comuni sentimenti di riscatto morale. Le dico inoltre che si definisce guerra una situazione nella quale uno stato o sedicente tale, dichiara guerra a un altro stato, o regno, o regione geografica riconosciuta. Ebbene, la casata dei Savoia (povera e indebitata fino al collo), in accordo con massoneria inglese e francese, con galeotti-mercenari di fama mondiale (Garibaldi), con menti diaboliche, ciniche e stragiste (vedi CAVOUR), decise non di dichiarare guerra, infatti non c’è dichiarazione, ma di occupare un ricco territorio al solo scopo di prelevarne le ricchezze. E così fu. Dati e cifre riguardo le finanze dell’epoca sono riportare da Francesco Saverio Nitti in “nord e sud” del 1900; nella scienza delle finanze Nitti da il seguente computo delle ricchezze dei diversi Stati al momento dell’unificazione: Regno delle Due Sicilie: milioni di lire oro 443,2; Lombardia: 8,1; Ducato di Modena: 0,4; Romagna, Marche, Umbria: 55,3; Parma e Piacenza: 1,2; Roma: 35,3; Piemonte, Liguria e Sardegna: 27; Toscana: 84,2; Veneto: 12,7. Dopo l’unione della banche inglesi, il banco di Napoli era il più ricco d’Europa, prima dell’unificazione ovviamente. Visto che lei, signor Picardi, cita mafia, camorra ecc, le dico che prima del 1861 (inizio del genocidio) la parola mafia o camorra o ndrangheta, non sono mai citate nei verbali dei carabinieri semplicemente perché non esistevano; esistevano i cosiddetti guappi di quartiere, come esistevano a Genova o a Milano, a Madrid e nella Londra ben descritta da Dickens. Così come non esistevano le migrazioni di massa, che portarono in 35 anni, circa 12 milioni di meridionali ad emigrare in più parti del mondo. Le scelte che ci diedero i fratelli del nord non furono molte: diventare mafiosi, emigrare, o soccombere come bestie. Tutto ciò che c’era di ottimo al sud, le più efficienti acciaierie d’Europa, la seconda flotta Navale, le seterie di Caserta, perfino i frantoi oleari della Puglia, furono trasferiti al nord Italia. Dopo soli 150 anni, è facile oggi dire che i meridionali sono mafiosi e non vogliono lavorare e tutte le scemenze del genere, sono passate solo 3 o 4 generazioni dall’ecatombe che hanno combinato i “fratelli” del nord al sud. E oggi ancora si fa finta di niente, si parla ancora di favole Sig. Picardi, come fa lei, si accusa soltanto e non si va a cercare la vera storia. CAVOUR e’ un criminale di guerra non meno del generale Cialdini, di Garibaldi o di Hitler. E non faccia l’avvocato delle cause perse, ho detto all’amica Anim che non c’era motivo di vergognarsi, lei non poteva sapere, ma credo che adesso non farebbe più una foto vicino alla statua di Cavour o Garibaldi. E non so cosa c’entri il colosseo; sono morti meno gladiatori al colosseo che bimbi a Casalduni durante le rappresaglie piemontesi.. e se non sa di cosa parlo si informi Sig. Picardi, legga, si informi e poi ne riparleremo.
L’Italia unita è stata un’invenzione a sole spese del sud.. ancora oggi veniamo umiliati e sfruttati dal nord, i luoghi comuni sui meridionali si sprecano e ne abbiamo piene le tasche (per essere gentili). L’unico modo per la salvezza del sud è la sua libertà. Non siamo mai stati uniti ne simili, io mi sento molto più vicino (come cultura e tradizioni) ad un armeno, ad un georgiano, ad un iraniano, che a un buffone di Torino o Milano che nella sua ignoranza cerca di denigrare la mia storia e la mia gente, quando è stato barbaro fino all’altro ieri. Potrei continuare fino alla vostra noia, ma mi fermo augurandomi che lei rifletta e si soffermi su testi diversi da quelli comuni e faziosamente nordisti o statalisti. La saluto signore. 
P.S. 
Se oggi ci fosse un altro Cavour io sarei di certo un agguerrito terrorista, stia ben certo, e di TERRONI che la pensano come me ce ne sono già centinaia di migliaia. Finirà presto il tempo delle vacche grasse del nord e delle fogne che ci avete lasciato al sud. Le analisi approssimative e superficiali le lascio a lei. 
Vedo con rammarico che è meridionale come me, addirittura campano; non mi impressiona il fatto, anche il presidente Giorgio Napolitano vuole festeggiare chi probabilmente stupro' sua nonna bambina e decapitò il suo bis nonno per portarne il cranio ad analizzare al museo-vergogna del Lombroso a Torino. Vi hanno messo la benda sugli occhi da 150 anni e ancora nun va lvat!
NON HO RICEVUTO RISPOSTA DAL PROF. CHE VOLEVA FARE LO "SPLENDIDO" AI DANNI DEL SUD.

BRIGANTE NINCO NANCO