giovedì 2 settembre 2010

Problema randagismo

Una problematica molto sentita dai cittadini di Francolise è sicuramente quella del randagismo. Cani abbandonati da padroni scellerati e criminali, che non si preoccupano minimamente della loro sorte, gironzolano indisturbati per le viuzze di Francolise. In questo periodo, poi, si è formato un vero è proprio branco. A quelli randagi si aggiungono quelli che un padrone ce l'hanno ma dal cui controllo sfuggono perché attirati dall'irresistibile odore di qualche cagnetta: periodo di calore!
Tale gruppo di cani gira per il paese, talvolta incutendo anche un certo timore in quelle persone che o hanno avuto incontri spiacevoli con gli amici a quattro zampe, oppure che semplicemente si spaventano nel vedere un cane. Tuttavia finora però non c'è stato nessun episodio di azzannamento o di incidente causato da tali animali. Però non arriviamo al fatto che deve succedere prima qualche guaio e poi si prendono i provvedimenti dovuti. Come si suol dire: «dopo rubato si mettono le porte di ferro».
La settimana scorsa in mezzo Francolise in via Vittorio Emanuele è stato investito un cagnolino e la scena era a dir poco raccapricciante per chi, come me, nutre un minimo di tenerezza per i migliori amici degli uomini: un cane morto in mezzo alla strada con accanto un rivolo di sangue che sgorgava da chissà dove dal suo corpicino immobile non è certo un bello spettacolo.
Tuttavia, ripeto, oltre alla povera bestia, nessuno si è fatto male. Ma se l'automobilista per evitare il cane si fosse schiantato contro un muro? Se nel impatto avesse perso il controllo dell'auto causando danni ulteriori a se e alla propria vettura? Ma più semplicemente, se uno di questi animali, che finora si sono rivelati tranquilli, di improvviso dovessero impazzire ed azzannare qualcuno? Di chi sarebbe la colpa? A casa di chi il malcapitato dovrebbe andare a piangere?
Casi del genere non sono né nuovi né del tutto sporadici. Un episodio simile è capitato a Pozzuoli, dove un automobilista si è schiantato contro un cane randagio, riportando danni sia al mezzo che a se stesso. Il Giudice di pace di Pozzuoli con sentenza del 28/06/2004 statuiva che la responsabilità di quanto accaduto doveva essere ascritta unicamente all'Amministrazione Comunale di Pozzuoli.
Nella sentenza si legge: «la responsabilità per un sinistro stradale causato da un cane randagio deve ascriversi unicamente al Comune il quale ha il potere di controllo e di vigilanza sul territorio e deve provvedere alla cattura, al ricovero, alla custodia ed al mantenimento dei cani randagi sotto il controllo sanitario del servizio veterinario dell’ASL. […]. Rientra nei poteri del Comune la vigilanza ed il controllo del fenomeno del randagismo, mentre la ASL è essenzialmente un organo tecnico del Comune, alla quale viene affidata da quest’ultimo un preciso compito di natura specialistica, con la conseguenza che, non agendo in via autonoma, non può essere direttamente responsabile nei confronti del cittadino».
In più in base all'art. 14 della legge Regionale 16/2001 «la Regione eroga ai Comuni singoli o associati e alle Comunità montane contributi per la realizzazione degli obiettivi della presente legge. In particolare la Regione eroga» a tali enti «contributi per il risanamento e la costruzione dei canili pubblici».
A questo punto vorrei chiedere al Sindaco se dalla Regione Campania sono stati erogati tali contributi al nostro Comune per la costruzione o il risanamento di un canile pubblico, nonché per il controllo sia dei cani randagi sia dei cani di quartiere. Se si, esiste o meno un canile pubblico nel Comune di Francolise? Si sta facendo tutto il possibile per risolvere questa situazione che per molti francolisani è intollerabile?
Io credo che sia il caso di intervenire per risolvere e prevenire i danni, che nella peggiore delle ipotesi possono rivelarsi irreparabili. Anche perché, facendo un discorso utilitaristico, alla fine se dovesse essere il Comune a risarcire eventuali danni, i diretti interessati sono i cittadini che pagano le tasse e mai gli amministratori che dormono o che guardano le nuvole.

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